Una rapida svolta della mobilità grazie alle HS-bike.
15.04.2021 | Mobility
L’e-bike ha il potenziale per rendere le città del futuro più a misura d’uomo. Per realizzare questo obiettivo, Markus Riese, fondatore, associato e mentore di ingegneria di Riese & Müller, sostiene che – nel rispetto di un limite di velocità da concordare – anche le HS-bike (le cosiddette “S-pedelec”) debbano essere autorizzate a viaggiare sulle piste ciclabili in Germania.
Le grandi città sono letteralmente intasate dal traffico, che già oggi compromette la qualità di vita degli abitanti. Questa è una delle ragioni per cui i piani per la riprogettazione sostenibile delle infrastrutture stanno conquistando le maggioranze politiche un po’ ovunque. Tra alcuni degli esempi più significativi figurano Parigi, come “città del quarto d’ora”, o Barcellona, con i suoi “superblocchi” regolati dal traffico.
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- E-Bike (= Pedelec)
Veicolo con pedalata assistita che raggiunge una velocità di 25 km/h. In questo articolo non si tiene conto delle e-bike con manopola di accelerazione e per le quali non occorre pedalare. - HS-bike (= S-Pedelec)
Veicolo con pedalata assistita che raggiunge una velocità di 45 km/h. Riese & Müller contrassegna queste biciclette con il suffisso “HS” (= Highspeed), per esempio la Supercharger2 GT vario HS.
- E-Bike (= Pedelec)
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- Miglioramento della qualità della vita nelle città
- Incremento della salute pubblica
- Riduzione delle emissioni di CO² e di sostanze inquinanti
- Aumento della sicurezza stradale per bambini e anziani
- Riduzione del rumore e dello stress
- Riduzione del consumo di risorse
La HS-bike completa il mix della mobilità urbana.
La Pedelec (e-bike da 25 km/h) viene già apprezzata per distanze da 1 a 10 chilometri eha già contribuito a un aumento significativo della quota di utilizzo della bicicletta per brevi tragitti.
Tuttavia, in Germania, i pendolari coprono mediamente una distanza di circa 18 chilometri. Per distanze da 10 a 30 km il viaggio con una Pedelec è troppo lungo – ecco perché per andare al lavoro la gente ricorre più spesso all’auto che alla bicicletta/pedelec: circa 90 milioni di passeggeri-km al giorno in bicicletta/pedelec a fronte di circa 2 miliardi di passeggeri-km al giorno in auto.
Tuttavia, indipendentemente dalla durata del viaggio, la HS-bike (e-bike da 45km/h) riesce anche a integrarsi meglio nel traffico automobilistico e quindi offre un livello di sicurezza decisamente superiore anche sulle arterie principali.
“La HS-bike con una velocità massima di 45 km/h potrebbe essere un’alternativa interessante all’auto, soprattutto su percorsi fino a 30 km fuori dai centri urbani”, afferma Markus Riese. “Molti pendolari prenderebbero in considerazione quest’opzione – purtroppo, non è consentito utilizzare le HS-bike sull’ottima rete di piste ciclabili della Germania neppure se si viaggia a bassa velocità”.
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Le HS-bike sono ormai altamente evolute e, in termini di tecnologia di sicurezza, sono più simili alle motociclette che alle biciclette classiche. Stabili freni a disco idraulici con opzione ABS, luci dei freni, luci abbaglianti e luci di marcia, specchietto retrovisore, clacson, sospensione pneumatica, assistenza di emergenza, ecc.
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L’HS-bike può integrarsi nel traffico automobilistico cittadino e immettersi nel flusso stradale alla pari con le auto:
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nessuna differenza di velocità
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Le auto non sono più costrette a compiere manovre di sorpasso troppo ravvicinate
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La visibilità è garantita anche per le auto che svoltano a destra
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L'apertura improvvisa delle porte di auto parcheggiate non è più un problema
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Migliore percezione anche del traffico trasversale
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Possibilità di una migliore valutazione della velocità per gli altri utenti della strada
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In 2/3 degli incidenti che coinvolgono le due ruote, l'automobilista è l'unico o il principale responsabile. Ogni HS-bike che sostituisce un'auto rende le strade più sicure per i ciclisti e per i pedoni.
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Tuttavia, fino a quando non si potrà utilizzare un’infrastruttura ciclabile – neppure a bassa velocità – le HS-bike non potranno dispiegare completamente il proprio potenziale. Un paragone: è come avere il permesso di guidare l'auto in autostrada, ma non averlo per guidare in città.
Una regolamentazione sensata invece di un divieto generalizzato.
Naturalmente, è estremamente importante che la velocità sia quella giusta anche sulle piste ciclabili e in prossimità dei pedoni. Proprio come chi conduce una bici da corsa su una pista ciclabile è tenuto a limitare la velocità massima possibile, allo stesso modo si dovrebbe consentire l’uso delle HS-bike sulle piste ciclabili del centro città solo nel rispetto di un limite di velocità di 25 km/h.
In base al tipo di strada, esistono dei limiti di velocità consoni per le auto, che prevedono sanzioni per chi non li rispetta.
Anche solo con una leggera pendenza, qualsiasi bicicletta può raggiungere la velocità di una HS-bike – eppure sulle piste ciclabili non esistono grandi problemi in relazione alle pendenze. Le bici da corsa, per esempio, raggiungono velocità paragonabili a quelle delle HS-bike e possono utilizzare le piste ciclabili.
In Svizzera esiste da 20 anni una corsia ciclabile obbligatoria (senza un limite di velocità esplicito) per le HS-bike e non ha mai creato problemi.
“L'HS-bike offre la possibilità, finora non usufruita, di utilizzare due infrastrutture in modo sicuro ed efficiente. È una buona occasione per rendere la mobilità ecologica interessante anche per distanze maggiori”, afferma Markus Riese.
Il potenziale di modellare la politica locale.
“Le HS-bike permettono ai ciclisti di integrarsi nell’infrastruttura esistente meglio di quanto possano fare, per esempio, i ciclisti sportivi su bici da corsa”. Markus Riese lo sa per esperienza personale. “A circa 35 km/h, sono troppo veloci per la pista ciclabile, ma troppo lente per inserirsi nel traffico automobilistico”. Guidare sul lato destro della strada è estremamente pericoloso, a causa dei sorpassi ravvicinati, dei mezzi che svoltano senza vederti e delle portiere aperte senza guardare.
“Su una HS-bike, i ciclisti hanno la possibilità di scegliere: pedalare comodamente sulla pista ciclabile o inserirsi nel flusso delle auto”. Questa possibilità di scegliere se adattare la velocità al flusso del traffico è un guadagno in termini di sicurezza per chi è in sella e per l'ambiente della circolazione.
Ci sono innumerevoli situazioni in cui si preferisce mantenere una velocità bassa su una HS-bike. Quando sei in giro con i bambini e gli amici, oppure anche nei casi in cui vuoi semplicemente pedalare in completo relax. Finché ciò non sarà possibile sulle piste ciclabili, le HS-bike non potranno sfruttare appieno il loro potenziale.
“Le città e i comuni dovrebbero prendere in mano la situazione e creare modelli pilota che inseriscano l’HS-bike in un panorama dei trasporti orientato al futuro”, chiede Markus Riese. Per realizzare tutto ciò una città non ha bisogno di grandi proclami: basta un po' di immaginazione e spirito d’iniziativa.